> di Luca Ormelli
E come l’edera cresce più rigogliosa sulle spoglie putrescenti dell’antica verzura, sempre intrecciando foglie fresche ad altre ormai vizze così tutto quanto vive e si muove calpesta l’impronta di quel che morendo gli ha aperto il sentiero lasciando al contempo segno del proprio passo. Ancora la generazione segue la corruzione, l’essere il nulla essendo, di questo, il simbolo, il mistero manifesto.
15 maggio 2014 alle 07:31
Le parole scritte così, come devono essere, senza sconti…
Un abbraccio Tiziana
15 maggio 2014 alle 07:51
Grazie Tiziana. I tuoi sorrisi mi sono sempre cari.
L.
16 maggio 2014 alle 21:20
Deponi le tue corrusche uova con parsimonia. L’oreficeria, caro Luca Fabergé, è opera preziosa quanto rara.
Un saluto
A.
16 maggio 2014 alle 21:30
La distilleria, come tu ben conosci amico Arthur, è opera di lenta infusione. Il tè dei miei pensieri è senz’altro nero.
Grazie della graditissima visita.
L.
17 maggio 2014 alle 06:54
Le tue sforbiciate, caro Luca, sono impronte metafisiche.
A rileggerti presto!
C.
17 maggio 2014 alle 09:40
Grazie della visita Carla. Ma come sarto sento di essere alquanto perfettibile.
À bientôt.
L.