> di Paolo Calabrò
Fin dalla scoperta della prospettiva, l’arte è stata intesa come rispecchiamento della realtà: il quadro perfetto è quello in grado di dileguarsi – in quanto quadro – per far apparire la realtà stessa. Il Novecento interrompe bruscamente questa tradizione secolare e ne inverte la tendenza: il quadro comincia ad assumere importanza intrinseca, per ciò che costituisce e non per ciò che rappresenta. La forma comincia a prende il sopravvento sul contenuto: le rappresentazioni diventano sempre più incomprensibili e irraggiungibili (dalle anarchiche pitture astratte alle provocatorie opere seriali di Duchamp). La filosofia conquista spazio in pittura in forma di rivendicazione di autonomia dall’oggetto e dalla contingenza; non a caso è un momento molto fertile per il genere del trattato filosofico a sfondo artistico, di cui i pittori sono i primi e più assidui estensori.
In questo fermento culturale che ha rivoluzionato un’epoca, spicca secondo Giuseppe di Giacomo – professore ordinario di Estetica alla Sapienza di Roma e direttore del Museo Laboratorio di arte contemporanea della stessa Università – la figura di Kazimir Malevič, innovatore in filosofia quanto in pittura, con il suo tentativo estremo di affrontare il problema ontologico tramite forma e colore, intenzionato ad offrire la “manifestazione” – e non la “rappresentazione”, come sottolinea più volte l’autore – del fondamento dell’Essere, quell’abisso che lo ricongiunge al Nulla e a cui lo spettatore può venir condotto solo dopo aver liberato il suo sguardo dalla ressa degli oggetti e dal frastuono delle categorie con cui siamo soliti etichettarli. Finisce l’epoca del pennello e inizia quella della penna, strumento che caratterizza l’opera pittorica di Malevič (e che lo avvicina ancora di più non solo simbolicamente, all’ambito dei pensatori). Malevič. Pittura e filosofia dall’astrattismo al minimalismo è un libro ben scritto, tecnico non più del necessario e affascinante nella descrizione della parabola di un autore pirotecnico in un modo tutto suo. In una bella edizione Carocci, con un inserto a colori di 16 pagine.
G. Di Giacomo, Malevič. Pittura e filosofia dall’astrattismo al minimalismo, ed. Carocci, 2014, pp. 256, euro 19.
31 ottobre 2014 alle 07:43
ottimo articolo che sottoscrivo in toto.
grazie!
è anche mia convinzione che nella rappresentazione possa accadere una manifestazione.
c.