> di Alessandra Peluso*
Gli opposti, le contraddizioni, la possibilità di conciliarli in Albert Camus provocano un brivido inesauribile e un’incantevole forza, che traspaiono vigorosi nei suoi scritti.
Così, Matteo De Cesare in L’invincibile estate, sottolinea a ben vedere l’endiadi – ombra e luce – che muove e svela l’esistenza nell’incredibile vita avventurosa e carismatica dell’eclettico Camus. Un testo meraviglioso, che annuncia l’idillio dell’estate mediterranea vissuta dal poeta, dove emerge l’animo sensibile, complesso e risonante, straordinariamente intriso di poesia. Ecco allora si legge: «La spiaggia inondata di luce, il mare calmo, quasi ingabbiato nell’immobilità, il sole abbagliante e il pellegrinaggio di Mersault. Unico desiderio: l’ombra e il riposo e l’acqua. Il cielo un pozzo di fuoco» (p. 11).
Matteo De Cesare tratta a tinte forti e colori sgargianti alcuni passi delle opere di Camus, come Lo straniero, Il mito di Sisifo, conducendo il lettore in paesaggi dal sapore mediterraneo, attraverso un’analisi dettagliata tra il rapporto luce e ombra, solitudine e felicità, rivolta e libertà. Si affonda inoltre in una riflessione profonda sul valore della persona, sulla sua volontà, sulla bellezza, sulla poesia, sulla politica, che oggi – scrive Camus – è diventata tecnica di governo ed ha fatto del mondo e degli uomini l’oggetto del suo dominio.
È L’invincibile estate un affascinante libello, che Matteo De Cesare riporta all’attenzione, manipolando con grande maestria la materia incandescente propria del filosofo, del poeta, dell’uomo. È l’estate, la vita secondo Camus, la stagione che dovremmo vivere sempre e configurarci, assorbendone il calore, la forza, la solarità nell’inverno freddo e tetro quale è la vita. L’estate è una stagione invincibile, nella quale si ritrova la passione, la voglia di vivere, la gioia per l’esistenza; a tal proposito, l’autore riprende dei passi dedicati all’opera La caduta, nella quale affiora la bellissima Spagna, una terra di uomini liberi, dove la vita confina con il sogno e la miseria con la felicità. «La Spagna, agli occhi di Camus, è la patria di quanti celebrano la verità nella commedia e la vita nella luce magnifica e possente dell’estate; è il luogo dove pure la morte ha una sua ragione nella vita e la danza nel movimento stesso dell’esistenza» (p. 37).
Pertanto, De Cesare accentua l’abilità di pittore e di filosofo nell’offrire delle meravigliose pennellate esistenziali sui paesaggi, esponendo chiaramente le riflessioni personali di Camus sul “pluralismo” e “il culto della differenza” ad esempio, che sono valori costitutivi e si ritrovano nella “città liquida”, il Mediterraneo: «Qui la parola si spezza, il confine è il luogo di scontro e incontro, è frontiera mobile, dialogo, guerra, commercio ed esplorazione. Identità e alterità, fissità e mobilità, movimenti nei quali la misura, lasciando insolute le contraddizioni, ricostruisce la specificità delle finitudini, salva la complessità delle forme di vita nel riverbero della luce con la premura, però, di stemperare il conflitto e l’irrimediabile irrigidimento» (p. 45).
Il Mediterraneo è dunque il luogo che unisce e divide le diversità, come nell’essere umano il corpo unisce e divide la realtà dall’immaginazione, la superficialità dalla profonda bellezza dell’anima impercettibile alla vista. Storia, politica, vita vissuta da Camus raccontano, con amabile sincerità dallo stesso e che l’autore riporta con altrettanto amore, le descrizioni riguardanti gli anni delle guerre, delle crisi, delle menzogne e degli imbrogli.
Tuttavia, leggere L’invincibile estate di Matteo De Cesare è un privilegio che i lettori possono concedersi, navigando in acque sempre fresche, in movimento, rigeneranti, almeno quanto il senso della vita conduce a credere.
Amare la vita, raggiungere la felicità sono possibili, se solo si riesce a recuperare la luce: «Guadagnare la luce nel mondo contemporaneo significa adoperarsi a conquistare spazi di democrazia, lottare quindi per una società che non imponga il silenzio, dove l’arte, anche se è un’espressione individuale, abbia valore anche e perché rappresenta una società. Anche la verità è per Camus una passione, un conato, un tentativo di rendere il mondo sempre più trasparente» (p. 63).
Quale lezione più attuale e concreta quella di Albert Camus secondo De Cesare, che ognuno di noi oggi, dovrebbe imparare e mettere in pratica; perciò, un plauso va certamente al nostro autore che ha posto in auge gli scritti di Camus, evidenziando in primis l’estate e la luce – princìpi primordiali – nella vita di Albert Camus, che tuttavia dovrebbero appartenere a ogni individuo.
M. De Cesare, L’invincibile estate. Albert Camus, ed. Mimesis, 2014, pp. 102, euro 10.
*Alessandra Peluso nata a Nardò (Lecce) nel 1976, vive a Leverano (Lecce); si è laureata in Filosofia con una tesi di laurea su Georg Simmel. Tecnica e critica della cultura, dottore di ricerca in Scienze bioetico-giuridiche con una tesi di dottorato Dal trapianto allo xenotrapianto. Una via per garantire la disponibilità di organi. Correttrice di bozze ed editor presso Università del Salento nel progetto “Enciclopedia di Bioetica”. Impegnata in comunicazione ed editoria. Collaboratrice di Affari Italiani. Membro del “Centro Studi per le pratiche filosofiche Segni dell’uomo” – Università del Salento.
Ha pubblicato saggi filosofici su Albert Camus Il Senso della misura e mediterraneità su Rivista internazionale di filosofia «Segni e comprensione», gennaio/aprile 2013; su Giorgio Campanini rilegge Mounier, Rivista internazionale di filosofia «Segni e comprensione», maggio/agosto 2013; su Georg Simmel, in “Frammenti della cultura del Novecento”, Gilgamesh Edizioni, 2013; su Il corpo delle donne e la bioetica, Limina Mentis, 2014; Aspetto il padre/ Expectabat a patre/ Aspettando Godot!, in atti del “Convegno tra psicoanalisi, cinema e filosofia”, Università del Salento, 29 maggio 2014, atti in corso di pubblicazione; Nascite (controllo delle), voce in IX vol., “Enciclopedia di Bioetica e Scienza Giuridica”, ESI, in corso di pubblicazione.
Xenotrapianti: le biotecnologie animali e la brevettabilità; Dalla Bioetica alla biopolitica, in onore prof. emerito Antonio Tarantino, ESI, 2014.
Pubblicazioni poetiche: Canto d’Anima Amante, Luca Pensa editore, Lecce, 2011 con la quale ha ricevuto il premio speciale dalla Giuria – Categoria A – Libro edito per l’opera nel Concorso internazionale di poesia-Vittorio Bodini – Lecce. Nel 2014 la sua seconda pubblicazione di poesia con Ritorno Sorgente (LietoColle); nel 2014 Umane transumanze, antologia poetica, De Comporre Edizioni 2014.
1 novembre 2014 alle 10:50
Una pennellata, grazie.
Matteo De Cesare