Filosofia e nuovi sentieri

«Mi rappresento il vasto recinto delle scienze come una grande estensione di terreno disseminato di luoghi oscuri e illuminati. Lo scopo delle nostre fatiche deve essere quello di estendere i confini dei luoghi illuminati, oppure di moltiplicare sul terreno i centri di luce. L’un compito è proprio del genio che crea, l’altro della perspicacia che perfeziona» Denis Diderot

Logica, il problema della verità. Un classico Mursia di Martin Heidegger

1 commento

> di Paolo Calabrò

Il problema fondamentale della filosofia è quello del rapporto tra il Pensiero e l’Essere. E se la logica è lo studio delle leggi necessarie del pensiero, per dirla con il padre della critica moderna, allora il problema di quel rapporto è il problema della logica. Ma che cos’è la logica, quando la si indaghi a fondo e da vicino? In quale relazione è, fin dall’origine, con il logos? Può essere esaurita in una serie di regole, per quanto ampia, o va indispensabilmente tenuta aperta e in itinere? Domanda da porre soprattutto quando si tiri in ballo la temporalità: perché se l’Essere evolve nel tempo e il Pensiero, in qualche modo, ne segue le vie… come non immaginare che anche il legame tra i due (cioè quel legame che abbiamo chiamato, appunto, logica), evolva con essi?

Da nessuna parte è scritto che l’Essere debba esaurirsi nel Pensiero o addirittura, secondo la pretesa di certo imbarazzante scientismo, debba “obbedire alle sue leggi”. Eppure, in qualche misura, il Pensiero dice l’Essere: non c’è filosofia, antica o moderna, che non abbia declinato in qualche modo tale convinzione. In questo corso di lezioni – che Heidegger tenne a Marburgo nel semestre invernale 1925-26 – il filosofo si confronta tanto con Aristotele (quello del difficile capitolo Θ 10) quanto con Kant, mettendo al centro del rapporto tra la Verità e l’Essere la temporalità e l’esigenza di oltrepassare – secondo il più puro e fondante intento fenomenologico – lo psicologismo. Questa edizione del 1986 (in Germania era uscita nel ’76) a cura di Walter Biemel – meritevolmente riproposta da Mursia al lettore italiano a trent’anni di distanza, per la traduzione di Ugo Maria Ugazio – si basa su un manoscritto originale di Heidegger, su una trascrizione fatta dal fratello Fritz e su una stesura stenografica dell’allievo Simon Moser. La cura editoriale – oltre all’intrinseco interesse della trattazione – rende questo volume della collana “Biblioteca di filosofia. Testi”, fondata da Luigi Pareyson e diretta da Giuseppe Riconda, una lettura consigliata.


Martin Heidegger, Logica. Il problema della verità, ed. Mursia, 2015, pp. 285, euro 24.

Autore: Paolo Calabrò

Laureato in scienze dell'informazione (Salerno 1996) e in filosofia (Napoli 2004). Gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Collaboro con il mensile «Lo Straniero» e con il bimestrale «Testimonianze», con le riviste online «Pagina3» e «AgoraVox.it». Sono redattore del settimanale «Il Caffè» di Caserta, del mensile «l’Altrapagina» di Città di Castello (PG) e della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri». Ho pubblicato: L'intransigenza. I gialli del Dio perverso (ed. Il Prato, Padova 2015), romanzo noir ispirato ala teologia di Maurice Bellet; La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (ed. Il Prato, Padova 2014) e Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (ed. Diabasis, Reggio Emilia 2011), oltre a diversi saggi sul pensiero di Raimon Panikkar, di cui l'ultimo è «Lo scandalo dell'unicità e le sue conseguenze. La proposta ontologica di Raimon Panikkar» ("Conjectura: filosofia e educação, rivista di lingua anglo-italo-portoghese, aprile 2014).

One thought on “Logica, il problema della verità. Un classico Mursia di Martin Heidegger

  1. La Logica si può dire che sia completa nella sua architettura formale. Essa si può paragonare alla grammatica per le lingue, in quanto serve a ordinare il linguaggio in forme semplici e complesse, secondo una modalità e costruzione sensata, che suona bene. La Logica, come d’altra parte la semplice grammatica, obbediscono ai principi: ad es. Necessità, Possibilità per la Logica, e i concetti di nome concreto o astratto per la grammatica. I Paradossi hanno apportato nuove prospettive alla logica. Parlare di psicologismo per la Logica è quanto mai inusuale, a meno che non sia una psicologia del profondo, che studi le funzioni psichiche superiori, che spieghi le dinamiche dell’Essere.

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